martedì 5 marzo 2013

In viaggio... Verso casa.

Aspettiamo il primo dei tre voli che attraverso quattro città e tre nazioni ci riporterà a casa... Vacanza finita...

domenica 3 marzo 2013

Mexico...

Arrivati a Playa dopo macchinoso viaggio fra due barche ed un pullman.
Viaggio iniziato malissimo con mare grosso, vento contrario e posto scoperto a poppa... Risultato... Secchiate d'acqua di mare alle 7 del mattino.
Grazie al cielo fra la barca numero uno e la due ho potuto asciugare i vestiti e me stesso, al sole, x un'oretta.

Comunque siamo arrivati anche in Messico e dopo un rapido check-in di 45 minuti con il tipico messicano scattante, ho potuto anche fare una doccia calda e lavare la fatica ed il sale del transfert di oggi.
Albergo molto bello fra l'altro... Con tanto di piscina... L'odore del cloro mi mancava!

Domani voglio andare a rivedere l'isola di Cozumel... Dopo undici anni... Speriamo non sia stata ricoperta da una colata di cemento... Era così bella... Vedremo.

sabato 2 marzo 2013

Via dall'isola...

Fra poco andremo a dormire, domani sveglia ore 5:00... Lasciamo Caio Caulker. Ci aspettano due ore di barca verso il Messico e cinque di pullman verso Playa del Carmen...

Addio ventosa ed indecifrabile isola... Spero che lo tsunami del turismo non ti ricopra di cemento e banalità come succede sempre più spesso, sempre più ovunque.

Domani tocchiamo il quinto paese del nostro viaggio... Mica male!

giovedì 28 febbraio 2013

Trenta metri sotto il mare...

Ieri giornata d'immersioni.

Barca all'alba con 13 Sub più o meno provetti dal Canada ad Israele passando per gli USA... Due ore di navigazione ed eccoci al Blu Hole. http://it.wikipedia.org/wiki/Great_Blue_Hole
Dalla barca l'estensione della voragine non si coglie appieno ed in acqua, essendo solo un open water e quindi limitato a circa trenta metri, le grotte e le stalattiti subacquee sono state escluse dalla mia immersione... Insomma a metà circa, giravamo nel nulla oscura senza vedere un gran che quando... Squali... Tre squali di barriera di circa due metri... Bellissimo... Uno mi ha puntato dritto in faccia... Paura... Poi ha girato. Esperienza fantastica!!!

Dopo ci siamo spostati ad un'isola minuscola disabitata che si chiama Half moon island. Giretto a piedi per vedere i nidi di gabbiani e uccelli vari, una specie di gigantesca voliera naturale... Salendo su di una torretta d'osservazione si ammirano, oltre le cime degli alberi, migliaia di uccelli ed i loro nidi... Ci voleva Sgaroni.

Intorno all'isola altre due immersioni in barriera, cernie, polipi, squali, pesci leone ed anche una tartaruga marina ci hanno allietato della loro presenza...

Giornata assolutamente proficua.























martedì 26 febbraio 2013

Cayo Caulker... Un'isola senza spiaggia... Ma che isola.

Ok, ammetto che il primo pensiero che ho avuto sceso dal water taxi è stato " qui ci vengo a vivere " ...

Prima di tutto però partiamo dal principio, domenica lasciamo il Guatemala con pulmino di medie dimensioni, no aria condizionata e soliti sedili scarcassati ma ormai mi ci sono abituato ed è stato tutto sommato un buon viaggio. Tre israeliane ci hanno anche offerto pane e nutella, la loro colazione on the road ed io l'ho anche mangiata!!! Ero troppo affamato... Chi mi conosce capirà...

Arriviamo a Belize CITY verso le 9,30 del mattino, colazione e poi water taxi, credo di non dover spiegare cosa sia... Un pullman di linea che galleggia.

45 minuti di navigazione ed eccoci arrivati... In paradiso... Mangrovie, acqua cristallina, un'isola semi deserta dove la comune abitudine è girare scalzi dalla mattina alla sera... Non ci sono strade ne auto ma solo biciclette e kart elettrici da golf. Tutte le costruzioni sono stile coloniale piccole e massimo di due piani... Insomma qui è un oasi tropicale incontaminata... O quasi...

Lunedì, primo giorno, subito bagno in mare e mi rendo conto che esiste solo una piccola spiaggia ... Mi hanno poi spiegato che il mare e gli uragani nei secoli hanno eroso le spiagge. Le rive sono tutte coperte da mangrovie. Tranne la piccola spiaggia, ricostruita artificialmente da pochi anni, l'alternativa per l'accesso al mare è uno dei numerosi pontili in legno. Ammetto che un po' mi ha colpito... Mi immaginavo distese di sabbia bianchissime... Però ha un suo fascino ed una sua selvaggia realtà. Non ci sono ombrelloni e sdraio, c'è un isola tropicale come la natura vuole che sia.

Beppe ed io noleggiamo due bici e decidiamo, complice un piacevole vento, di dedicarci all'esplorazione. La forma dell'isola è una striscia lunga un paio di km e non molto larga la cui massima ampiezza si trova nell'estremo sud dove c'è la piccola pista d'atterraggio per aerei... Piccoli aerei.
Si nota subito il contrasto fra i due lati di Cayo Caulker, il lato ovest più turistico e tenuto perfettamente ed il lato est più abbandonato e ,triste a dirsi, più sporco... Credo che gli abitanti non si rendano conto su che posto meraviglioso siano nati, vedere un frigorifero arrugginito abbandonato con spazzatura varia ad un metro dall'acqua più cristallina del mondo stringe il cuore.
Girando fra le stradine a sud, persi in mezzo alla vegetazione, si assapora il lato vero che questo posto regala... La fauna marina si vede a occhio nudo e ti nuota intorno... Aironi e falchi convivono con l'uomo a pochi metri... Come se non ci vedessero proprio... Questo è proprio un posto magico.

Domani mattina andremo a vedere il famoso Blue Hole... Non solo dall'alto... Un'altra levataccia ma ne vale la pena.

































sabato 23 febbraio 2013

165 gradini sopra il cielo...

Oggi grande giornata al parco naturale di Tikal.

Maestoso sito archeologico nel mezzo di fitta giungla equatoriale fra serpenti, scimmie, ghepardi e uccelli di mille specie diverse... Per non parlare di uno strano animale a me sconosciuto ma che ho ampiamente fotografato.

Ci svegliamo alle 5, vogliamo arrivare presto, il pullman fra ritardi e fermate varie ci porta a 65 km dal nostro albergo nel mezzo della giungla, dall'inizio del parco al parcheggio vero e proprio ci aspettano ancore diversi km di una strada drittissima rubata a forza alla natura infestante della giungla, ne è riprova i diversi cartelli di avviso ai guidatori, attenzione passaggio serpenti oppure passaggio ghepardi! Da non credere...

Rapida colazione e via a piedi per il sito più grande che abbia mai visto.
Fra una zona e l'altra e fra le diverse piramidi, c'è ne sono più di sei, si passa in un tunnel verde di giungla dove è stato possibile aprire solo un sentiero ma, sopra la nostra testa, la fitta vegetazione ci sovrasta e ci ricopre. Il richiamo dei migliaia di uccelli è assordante... Le scimmie si fanno sentire saltando fra un albero ed un altro... Qui non c'è finzione, non ci sono animali addomesticati... Questa è natura vera, degna di Bear Grylls.

Le piramidi sono immense e bellissime ma l'apice lo si tocca letteralmente sulla più alta, circa 65 metri. Per raggiungerà si salgono 165 gradini di una rampa in legno appositamente creata. La cosa che sorprende è che mentre si sale la piramide è invisibile, invasa da piante e rampicanti, ma alla fine neppure gli alberi arrivano a tale altezza ed il panorama è fantastico... Credo che non scorderò mai quel momento, da togliere il fiato. Di colpo senza neppure rendereste conto sei sopra a tutto, in cima al mondo.

Per girare il sito ci sono voluti 6 km di camminata nei difficili sentieri che collegano una piramide all'altra, un edificio all'altro... Ma sono volati e la fatica non l'ho sentita per niente... Il caldo un po' di più ma si può accettare...

Oggi un giorno da ricordare.